La fotocamera con cui lavoro ultimamente è la Panasonic LUMIX GH4, è
una camera che mi ha permesso di alleggerire di molto il mio zaino
durante i miei viaggi, ogni progetto però può portare a lavorare con
nuove camere ed attrezzature, a seconda delle esigenze. Con me
non può mai mancare lo zaino del “pronto a tutto” con ottiche, flash,
cavalletto, computer ed accessori vari, acqua e cibo.
Tra i miei viaggi, l’ultimo progetto scritto
insieme a Valter Torri è stato davvero produttivo, è stato piacevole
mettere a dura prova il corpo e l’attrezzatura al clima delle Isole
Faroe in un documentario ideato per la RAI. Questo è il tipo di
esperienza che cerco ogni giorno.
Capita spesso di ritrovarsi a vedere ed a vivere cose che possono essere
le uniche nella tua vita, anche solo per una combinazione di colori e
ombre. Avere sempre la macchina fotografica e la giusta attrezzatura con
se è impossibile.
Il progresso ha portato alla possibilità di avere
buone fotocamere anche all’interno di un semplice cellulare…che abbiamo
SEMPRE (maledettamente) con noi!
Pictar mi ha incuriosito proprio per
questo, è la fusione tra il “non posso proprio perdermi questo momento”
ed il “dov’è finita la mia camera?"
Alle Isole Faroe è stato molto d’aiuto, spostarsi spesso a
piedi con lo zaino in spalla significa anche non poter ogni volta
smontare il tutto per scattare una foto “al volo”, per raccontare il mio
viaggio e le mie esperienze serve qualcosa di più veloce che mi
permetta di non lasciare il mio concetto di “pro”.
La cosa che ho
adorato di più di Pictar è la sua impugnatura perfetta ed il pulsante di scatto
con il mezzo scatto per la messa a fuoco come nelle reflex
professionali. Fra le caratteristiche che mi sono piaciute quelle che
ho più apprezzato sono la modalità ISO, per sfruttare al massimo la
qualità della
camera del cellulare in ogni situazione, e la più classica Manuale.
Pictar è entrato con forza nel mio zaino per ogni viaggio. sempre pronto, rapido, leggero sempre agganciato.
Tutte le immagini: courtesy of Federico Gusso